Nunzio Festa. E una e una
[poesia -23]
Alla gente/ di questo immondo mondo/ sperando/ che il tocco non sia vano
(Nunzio Festa)
E una e una
Quanto inutili fuochi di
artificio
E una e una
la foglia crollata mi imbroglia
prima della soglia
in disparte germoglia
e una e una
sulle macchie risorte
per il fuoco contorte
senza morte
purtroppo ridotte
e una e una
un sorriso rinato
su un prato in velluto
astuto
nel mare posato
e una e una
nella memoria indecente
la lotta insistente
non sente
l'ostacolo mente
e una e una
sale un magro odore
un libro scollato
un fiore raccolto
per ore e ore
scalpellano la fuga
e la inducono all'errore.
Gocce di fiori
Tre scalini squallidi
il respiro degli alberi
sei gocce di miele
e il resto è sentire
è sentire
la tosse dei fiori
un bagno di segni
sul ciglio
dei sapori
è sentire
leggero l'autunno
che pietoso
trascina
il piccolo affanno
è sentire
negli occhi e nella mente
due lagrime spente
sorridere tanto
È sentire
Che il dolore e l'odore
secchino al sole.
Il verso della pace
Il Verso della Pace
è un verso a rima baciata,
perché l'odore dei poveri
è la speranza dei liberi
Il Verso della Pace
è un verso a rima alternata,
perché dal fango e dalla pece
nasce una gioia riconquistata
Il Verso della Pace
è un verso a rima incrociata,
perché il vento che c'è l'ha donata
ha una forza stranamente creatrice
Il Verso della Pace
è un verso libero, perché,
chi libertà vuole, Pace
invoca.
(Nunzio Festa)
E una e una
Quanto inutili fuochi di
artificio
E una e una
la foglia crollata mi imbroglia
prima della soglia
in disparte germoglia
e una e una
sulle macchie risorte
per il fuoco contorte
senza morte
purtroppo ridotte
e una e una
un sorriso rinato
su un prato in velluto
astuto
nel mare posato
e una e una
nella memoria indecente
la lotta insistente
non sente
l'ostacolo mente
e una e una
sale un magro odore
un libro scollato
un fiore raccolto
per ore e ore
scalpellano la fuga
e la inducono all'errore.
Gocce di fiori
Tre scalini squallidi
il respiro degli alberi
sei gocce di miele
e il resto è sentire
è sentire
la tosse dei fiori
un bagno di segni
sul ciglio
dei sapori
è sentire
leggero l'autunno
che pietoso
trascina
il piccolo affanno
è sentire
negli occhi e nella mente
due lagrime spente
sorridere tanto
È sentire
Che il dolore e l'odore
secchino al sole.
Il verso della pace
Il Verso della Pace
è un verso a rima baciata,
perché l'odore dei poveri
è la speranza dei liberi
Il Verso della Pace
è un verso a rima alternata,
perché dal fango e dalla pece
nasce una gioia riconquistata
Il Verso della Pace
è un verso a rima incrociata,
perché il vento che c'è l'ha donata
ha una forza stranamente creatrice
Il Verso della Pace
è un verso libero, perché,
chi libertà vuole, Pace
invoca.
versi tratti da "E una e una" di Nunzio Festa
Collana I gigli (poesia)
Montedit, 2004
Collana I gigli (poesia)
Montedit, 2004
NUNZIO FESTA è nato nel 1981 a Matera, ha cominciato a scrivere giovanissimo e nel 2004 ha pubblicato la sua prima silloge "E una e una". E' un verso che ha un andamento melodico e giocoso quello di Nunzio Festa, sostenuto dal piacere combinatorio delle parole e da una ricerca sillabica di rime interne e imperfette, di suoni allitterati che ne addolciscono il senso, frenandolo dal rischio di soluzioni banali, banalizzanti o troppo facili. Il gioco della rima è uno strumento che Nunzio Festa usa in maniera interessante e intelligente, che scansa la retorica con leggerezza ed ironia e gli consente di rielaborare, inventare e costruire musica e passioni, versi di pace, rumori di vita, sogni di galera, nuovi fiori spuntati da una gaia povertà.
by Maria Pina Ciancio
Etichette: nunzio festa, poesia
1 Comments:
Hello mate, nice post
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