2.9.07

 

Mariolina Venezia. Mille anni che sto qui 

[narrativa -11]



In quel pomeriggio di marzo del 1861 che la storia rese famoso per altri motivi, Concetta partoriva senza la levatrice. Cumma Rachele, la mammana che aveva fatto nascere tutti i bambini di Grottole e molti altri ne aveva spediti al creatore con gli infusi di prezzemolo e il ferro da calza, era ormai troppo vecchia per esercitare e si scomodava solo nei casi disperati.
Concetta istruiva le figlie fra un grido e l’altro, perché ormai sapeva a memoria come comportarsi, ma questa volta la cosa si presentava difficile perché il parto era podalico. A forza di spingere, Costanza le aveva ridotto la pancia tutta un livido, e Albina, che non perdeva occasione per dare addosso alla sorella, glielo stava rinfacciando dicendole che era tutta colpa sua se le cose non stavano andando come si deve. Licandra, in mezzo alle grida della madre e agli strilli delle sorelle, aveva sentito uno strano vocio sotto casa. Il suo primo pensiero andò ai briganti, delle cui gesta, nel bene e nel male si parlava dappertutto. Si affacciò emozionata, perché in cuor suo stava dalla loro parte. Appena informata dell’accaduto era scesa nel magazzino dove aveva potuto verificare l’ineluttabile gravità dell’accaduto. (p. 22)

Giuseppe Amodio, figlio di Rocco, era partito per le Americhe che era solo un ragazzo. A Napoli, dove era andato a prendere il bastimento, aveva visto il mare per la prima volta in vita sua. Appena arrivato davanti a quella immane massa d’acqua che si muoveva da tutte le parti mandando un odore mai sentito che si mescolava a quello del catrame delle navi, gli si erano rizzati tutti i peli del corpo e le gambe gli si erano piantate a terra come se all’improvviso avessero messo radici.
Avevano dovuto trascinarlo come un ciuco imbizzarrito, perché ormai erano già state pagate le centocinquanta lire del biglietto e le cento del sensale che ci volevano per partire, e l’avevano spinto per forza nella stiva. Aveva vomitato per tutto il tempo che era durata la traversata. Con le budella che gli si arrotolavano e lo stomaco che sobbalzava guardava dagli oblò quell’elemento nemico che dall’alba al tramonto si tingeva di sangue. (p.71)

“Mille anni che sto qui” di Mariolina Venezia
Collana I coralli
Giulio Einaudi Editore, 2006
(nella foto, ritaglio di copertina del libro)


MARIOLINA VENEZIA (è nata a Matera nel 1961 e attualmente vive a Roma). Un ritaglio di foto. Un sorriso accattivante e ammaliante e la serietà maestosa di una donna. Si contrappongono e si completano le due figure di copertina in bianco e nero sul nuovo libro di Mariolina Venezia Mille anni che sto qui. Un romanzo bello, che hai voglia di non finire e trattenere tra le mani. Una saga familiare ambientata nella Lucania più arcaica ed essenziale dell’entroterra, in cui si snodano le vicende secolari e straordinarie di una famiglia costellata di innumerevoli personaggi: Don Francesco, Concetta, Albina, Candida, Colino, Mimmo, Alba e tanti altri ancora… Padri, madri, figli, ma soprattutto donne, con i loro amori, i loro sogni, le loro delusioni, la loro caparbietà. Colpisce la capacità della scrittrice di tracciare e annodare destini, l’ironia e la levità quasi surreale nel raccontare le avversità della vita in questo romanzo corale, fatto di gioie e di sofferenze, di amori e tradimenti... Ma soprattutto colpisce la forza che Mariolina Venezia ha di svelare e raccontare in sottofondo la storia di un paese del Sud nei suoi risvolti umani, sociali e nei suoi cambiamenti epocali. Un libro magico, ambientato in una terra “senza tempo” che non ha nulla da invidiare alle saghe della tradizione letteraria sud-americana. Intenso e appassionato, dinamico e lirico.
(Romanzo vincitore del Premio Campiello 2007)
by Maria Pina Ciancio

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24 Comments:

Anonymous Anonimo said...

leggo di questo romanzo dappertutto!!! sbrigati a passarmelo!!!! ;-) M.Luigia

3/12/06 11:42  
Anonymous Anonimo said...

... le ultime 20 pagine me le sto centellinando... per Natale sarà tutto tuo! Mapi ;)

3/12/06 13:56  
Blogger mg said...

bello. anche se mi pare ci sia una specie di squilibrio. l'ultima parte è composta di soli due capitoli. ed invece le prime due paiono - pure nella leggibilità e piacere della narrazione e con altrettanto interesse per le tradizioni e la storia - non sempre ben amalgamate.


http://www.dreamer.ilcannocchiale.it/

3/12/06 16:14  
Anonymous Anonimo said...

Sicuramente questo romanzo ha delle debolezze che sono rintracciabili a tratti nella seconda metà della narrazione (ma è chiaro che la storia assorbe e riflette i contorni e i connotati di una realtà storico-sociale meno "caratterizzata e caratterizzante" rispetto alle altre e forse anche meno accattivanete dal punto di vista narrativo). Ritengo però che i punti di forza del romanzo siano decisamente superiori e rintracciabili in quella sottile traiettoria antropologica e sociologica che punta il mirino sul nostro Mezzogiorno più interno e silenzioso; in quel "realismo magico" a metà stada tra realtà e poesia che contraddistingue oggi tanta nuova letteratura dei paesi in via di sviluppo (dove il bisogno di "identità" e di "appartenenza" emerge forte e spinge a riappropriarsi della propria storia e le proprie radici).

PS- Vi ricordo che oltre ai diritti di traduzione, acquistati da numerosi editori stranieri, la Warner Bros trarrà un film dal romanzo.

3/12/06 19:02  
Anonymous Anonimo said...

Ho letto il libro Mille anni che sto qui, mi ha fatto fare un bel giro nel tempo e nei luoghi.
Per mia figlia, che di quei posti è innamorata, ho riempito il libro di annotazioni e traduzioni.........
Chi conosce quei posti e quel mondo, fa un viaggio incredibile.

5/12/06 23:18  
Anonymous Anonimo said...

L'ho trovato sensuale e malizioso nel raccontarsi.

(non vedo l'ora di tradurre ciò che ho letto)

18/12/06 01:45  
Blogger LoStruscio said...

Ho recensito il romanzo nel mio blog www.lostruscio.ilcannocchiale.it

8/2/07 23:14  
Anonymous Anonimo said...

Il libro mi ricorda pagine di "Cristo si è fermato a Eboli"
Chi conosce certi luighi tradizioni e riti di questi paesi ne assapura di più la bellezza.

1/5/07 19:11  
Anonymous Anonimo said...

La vicinanza con il libro di Levi è giusta ma un poco di inferiorità si legge tra le righe ma è comunque bello e affascinante venite a conoscere i nostri paesini con la loro magnifica gente.

1/5/07 19:13  
Anonymous Anonimo said...

ho appena finito di leggere questo libro,bello!
sono stata alla presentazione a nova siri, ma non me lo aspettavo così bello!!
è un libro che si fa leggere bene,tutto d'un fiato, complimenti a mariolina!
e poi ci si immedesima di più quando tutto è ambientato nella propria terra!
buona fortuna!
anna

26/5/07 15:26  
Blogger LucaniArt said...

In occasione della vincita del Campiello, ripropongo ai lettori di LucaniArt "Mille anni che sto qui" (post già pubblicato il 2 dicembre del 2006 )con i miei auguri per questo meritato successo a Mariolina Venezia.
Mapi

3/9/07 19:49  
Anonymous Anonimo said...

L'ho letto. E' bellissimo. Riesce a interpretare il senso di un'identità in bilico tra forti radici lucane e desiderio di fuga. Grazie all'autrice

8/9/07 23:59  
Blogger pinosuriano said...

Non c'è che dire. Il Campiello non si vince per caso.
Certo, manca forse l'unitarietà di fondo dei grandi classici, ma di questi tempi non se ne sono viste tante di grandi opere.
Sentivo i commenti sul Cristo di Carlo LEvi, rispetto a cui quest'opera sarebbe inferiore.
Attenzione a mitizzare il passato, anche perchè tanta fama del Cristo è derivata dalla qualità e dall'attualità dei fatti raccontati più che dal valore letterario.
Questa opera è diversa, e non tanto è grande per quello che racconta quanto per come lo racconta....

9/9/07 12:09  
Anonymous Anonimo said...

La scrittura è densa, ricca. Lo stile si trasforma attraverso il romanzo: non so se sia voluto ma è originale e accativante; in questa evoluzione prende il sopravvento sempre di più l'emotività; i contorni della realtà si sfumano ed emergono i sentimenti; si è detto che è una storia di amore; invece mi sembra una storia di vita; un descrizione a tratti destabilizzante della vita.

4/10/07 18:29  
Blogger RH77 said...

Ho letto il libro da poco praticamente tutto d'un fiato e non ho potuto fare a meno di recensirlo nel mio blog, di esternare la mia ammirazione...
Lascerà il segno...

9/10/07 02:08  
Anonymous Anonimo said...

Ho letto il romanzo e non mi è piaciuto affatto. Il mio giudizio è del tutto soggettivo naturalmente!

25/10/07 08:58  
Blogger Nikyta said...

Finalmente ho letto il libro di Mariolina Venezia. Credo vada vicino alla perfezione. Se proprio devo essere puntigliosamente critico, credo che la parte finale del libro non sia scorrevole e bella quanto la prima. Ma complessivamente credo che "Mille anni che sto qui" sia un capolavoro lucano.

11/12/07 09:51  
Anonymous Anonimo said...

Sono contento che a molti sia piaciuto e che la Venezia abbia vinto il Campiello, ma devo confessare che ho trovato questo libro non all'altezza della sua fama.

Per me è stato una sorta di déjà vu; ho già letto quelle pagine in decine di altri libri e documentari che l'hanno preceduto.

Dopo un avvio gradevole, e anche originale, la storia si è andata sempre più accartocciando in un intrico di citazioni, di stereotipi, di immagini tratte dalle brochure della Regione Basilicata.

Per me il libro finisce con la terribile morte di quello che sembrava essere il protagonista principale di tutta la storia.

9/1/08 14:16  
Anonymous Anonimo said...

questo libro è veramente bello,mi è stato assegnato dalla mia professoressa di latino e greco, che è proprio della basilicata,in preparazione ad una gita a matera.questo libro l'ho divorato in circa 5 giorni leggendone almeno 2 capitoli a giornata.Qualcuno ne dovrebbe fare un film di questa meravigliosa saga.ALTAMENTE RACCOMANDATO

16/3/08 18:58  
Blogger nicoleta.daria said...

mi hanno regalato questo libro da qualche giorno, perchè sapevano che i miei genitori erano di Grottole e leggendo le prime pagine mi sembra di ricordare i racconti di mia nonna Bianco M.Vincenza sposata con Nicola D'aria( la Mucciaccia), nel 1951 si sono trasferiti in Toscana tra Cecina(Li) e Montescudaio. é un libro che porto dietro come un diario e mentre lo leggo lo racconto ai miei figli, spero di leggerlo alla svelta per conoscerne tutto il contenuto fino alla fine. Suggerisco anche di farne un film.!!!!!
Nicoletta D'Aria

16/6/08 23:10  
Blogger nicoleta.daria said...

mi hanno regalato questo libro da qualche giorno, perchè sapevano che i miei genitori erano di Grottole e leggendo le prime pagine mi sembra di ricordare i racconti di mia nonna Bianco M.Vincenza sposata con Nicola D'aria( la Mucciaccia), nel 1951 si sono trasferiti in Toscana tra Cecina(Li) e Montescudaio. é un libro che porto dietro come un diario e mentre lo leggo lo racconto ai miei figli, spero di leggerlo alla svelta per conoscerne tutto il contenuto fino alla fine. Suggerisco anche di farne un film.!!!!!
Nicoletta D'Aria

16/6/08 23:11  
Anonymous Anonimo said...

CHIEDO INFORMAZIONE:
altri titoli o autori di libri che ambientano i loro testi al sud chi sono?
sono attratta da questo tipo di lettura dopo essere stata rapita da mille anni che sto qui(ho la nonna e i bis pugliesi,mai conosciuti e solo quest'anno sono andata nella mia terra nelle mie radici nel mio sangue a scoprire e sono rimasta ammalliata quasi stregata dall'ambiente tipico del sud)
ele

10/12/08 17:04  
Anonymous Anonimo said...

ti consiglio un passaggio qui:
http://lucaniart.wordpress.com/

11/12/08 23:35  
Anonymous Anonimo said...

grazie mapi said.
domanda:esisoton libri che narrano sulla zona avetrana prov di taranto?o mal che vada manduria ?
grazie

15/12/08 16:52  

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