2.7.06

 

Lorenzo Caschetta. Carta annonaria 

[poesia -10]

Buio di Lucania
a Rocco Scotellaro


Il buio è questo lupo immenso
che annusa chino
sui monti i boschi il cuore e sulla terra intera,
che annusa dal principio
per primo.

Fra il Vulture e il Pollino loricato
assedia la sua preda di luce,
siano bagliori dagli abitatio
fari d’auto lampi sbriciolati.

E mi sento in cammino
un orologio nel taschino di Lucania
oltre l’ora del cane.

E mi distraggo al bivio
se per contrade d’angoscia
o per un tratto non battuto d’esser vivo.


Lepre

I tuoi occhi lepri sulla neve
aperti a fior di dubbio
chiedono un dono non un’esca.

Vorrei portarti un fiore certo
un gesto solo che mi sopravviva
se non vorrai fermarti o se vorrai
che mi descriva ai tuoi pensieri.

Qualcosa come l’acqua quando ghiaccia
nell’esattezza del cristallo.


Distanza

Addenti un frutto nel suo gusto esatto
l’oliva sa di oliva senza dubbio
non vira dalle sue promesse.
A giudicare da questa presenza illune
Non avvicineresti mai la bocca alla mia faccia
di pane impolverato, d’acqua rugginosa.
Ti ritrarresti invece con disgusto
e un’elemosina di scusa.
Non voglio risalire la tua stima
altro dalla foggia che mi danno,
trattieni pure fame e sete
dallo stereotipo cui ti rivolgi.


Il parassita

lo comodo figlio di un vitto e alloggio
voglio essere gettato sulla strada
come la piccola medusa di uno sputo,
ma nessuno mi caccerà di casa
neppure li tenterà
la mia vita ingiustificata.
Se procuro loro una tosse dolce
cucino silenzio e fumo
eterno rovescio della medaglia
non li stanca il mio nome il mio sangue
non li sfianca l'affetto
non li ammanta la rabbia.

versi tratti da “Carta annonaria” di Lorenzo Caschetta

LietoColle Editrice, 2005
(foto di Lorenzo Caschetta)

LORENZO CASCHETTA (Modena, 1975) Non è lucano questo giovanissimo poeta alla prima sua pubblicazione, ma nei suoi versi c’è una traccia filigranata della nostra Lucania. Terra forse non solo letta e studiata, ma anche attraversata e vissuta. Il riferimento è forte nella poesia “Buio di Lucania” sia perchè dedicata al poeta contadino di Tricarico Rocco Scotellaro, sia per la ricorrenza dei tòpos, il buio, i lupi, le contrade e per i richiami toponomastici del Pollino e del Vulture nella seconda strofa. La poesia è stata pubblicata su Lo Specchio della Stampa nel gennaio del 2000, successivamente è stata inserita nel volume Carta Annonaria silloge vincitrice del "Concorso LietoColle Opera Prima 2004". Della sua poetica Maurizio Cucchi scrive: “Legato all’esempio di Scotellaro ne riprende le risorse di energia dirompente all’interno di forme controllate e composte, che sanno d’improvviso rivelare momenti di asprezza”. Caschetta è un poeta giovane, ma già dai risvolti maturi, dal linguaggio personalissimo e dai versi autonomi, caratterizzati da un lirismo senza abbandono e da una concezione anche civile della poesia, per quell’incalzare, dirompere, provocare su tematiche che fanno riferimento al sociale.
by Maria Pina Ciancio

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