3.10.07

 

Andrea Di Consoli. "lago negro" 

[narrativa -11]

(brani tratti dal racconto "Shakespear")

Non so perché quest’estate facesse così caldo. Ad Aversa presi un espresso e mi diressi verso Lecce. Tiravo fuori la testa dal finestrino e sentivo l’aria calda. C’era solo questo a fasciarmi la fronte: aria calda, vertigine dalla mattina alla sera.
Nelle cuffiette ascoltavo Don Pizzica. E avevo caldo.
Quando ho i capelli lunghi, sudo di più; faccio le dita a spazzola e mi pettino i capelli all’indietro. Poi scopro che sono inzuppato alla schiena, all’inguine, al collo.
Quest’estate ci fu la presa d’atto. Mia e dei miei amici.
Abbiamo scoperto, quell’estate che stavamo imparando a capire il mondo. Tutto questo non succede mai in anni, in decenni, ma in mesi, settimane.
Era estate e imparammo che c’era un meccanismo preciso, e pure che c’era soluzione ai più grandi problemi del mondo.
C’era nostalgia, che certe notti si risolveva in pianto. Io piango così: all’improvviso sento un nodo alla gola, poi mi bruciano gli occhi e la pupilla si allarga. Ma le lacrime non scendono sulle guance. Non ho mai saputo perché non piango completamente, come le donne [...]
(p.7)

*

Certe notti ho paura. Prego a bassa voce nella mia piccola casa. A quest’ora della notte mio padre si è già svegliato e forse piange per me, per questo suo figlio che ha i giorni contati. Me lo immagino immobile e grosso sul suo letto, con gli occhi spalancati e la canottiera sollevata sulla pancia.
Mi piacerebbe se la morte fosse un luogo raggiungibile in macchina. Mio padre mi ci porterebbe con la sua Ford e nel tragitto parleremmo normalmente, come abbiamo sempre fatto. Una volta lì, prima di spingermi nel burrone, mi abbraccerebbe e sentirei per l’ultima volta il suo odore forte di terra e di sudore –il suo odore di cavallo.
Poi mi spingerebbe urlando, urlando come un cavallo al quale stiano strappando gli occhi dalla testa.
(p.13)

da "lago negro" di Andrea Di Consoli
L'Ancora del mediterraneo, Napoli 2005
(in alto, particolare di copertina di Stefano Ricci)

ANDREA DI CONSOLI (è nato a Zurigo da genitori lucani nel 1976 e vive a Roma). Ha il taglio della prosa poetica illuminante sulle cose, questo libro di racconti di Andrea di Consoli. Venti storie sul Sud, fatte di sguardi e viaggi nella memoria e nei cambiamenti sociali di un tempo e di un’epoca. Un tempo che raccoglie altri tempi, viaggi che racchiudono altri viaggi. Uno scavo nel dramma generazionale, nella crudeltà del quotidiano e degli affetti, dove narrazione e “pensiero riflessione” si annodano a maglie strette. Storie raccontate talvolta in prima, talvolta in terza persona con la forza della passione e della partecipazione, attraverso un linguaggio semplice e colloquiale, che si nutre di un tessuto che svela in profondità quella bellezza e quel dramma che si scambiano il giro in un istante. Ma è quando la narrazione scivola piacevolmente verso approdi "diartisti" (penso a testi come quello riportato sopra) che l’autore riesce a regalarci pagine di una bellezza davvero toccante, autentica e vera. Un libro poetico lago negro, fatto di sangue e carne, da cui emerge dirompente la solitudine e la nostalgia, il fallimento, il dolore che lacera e spacca, e che solo talvolta redime.
by Maria Pina Ciancio

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Apprezzo spesso Di Consoli su Totem....

6/10/07 07:19  
Anonymous Anonimo said...

Non ho letto il libro, ma articoli e riflessioni di Di Consoli, che mi sono piaciuti molto.
Bell'articolo
Giuseppe

6/10/07 18:59  
Anonymous Anonimo said...

Alla fine risulta un bravissimo scrittore... ma perchè sente il bisogno di ricorrere in alcuni racconti ad una banale pornografia?
Luciano

22/10/07 12:54  
Blogger LucaniArt said...

Caro Luciano, io non credo si possa parlare di "pornografia", credo invece che l'aspetto sessuale o forse "l'esplorazione sessuale" che Di Consoli attua come espediente narrativo, rappresenti uno degli aspetti del romanzo, sicuramente nè l'unico, nè quello determinante e trainante delle storie.
Grazie intanto di essere passato, credo che dovresti leggere anche l'ultimo "Il padre degli animali".
A prestissimo
Mapi :-)

25/10/07 21:46  
Anonymous facebook emoticon said...

:)

3/11/11 13:47  

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